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TUTTI AL TEFAF

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Di TEFAF è già stato detto tutto, la più grande e più importante mostra mercato di arte del mondo. 260
gallerie mostrano il loro meglio nel settore dell’antiquariato, dell’arte contemporanea e asiatica, dell’alta gioielleria, della pittura moderna, della scultura e dell’arte miniatoria di libri antichi. Il fior fiore quindi di un mercato che grazie a Stati Uniti e Cina è ancora in espansione. E per 10 giorni, dal 15 al 24 marzo, Maastricht, capoluogo del Limburgo, la regione più a sud dei Paesi Bassi, diventa veramente la capitale del lusso e dell’arte. Si può andare a
TEFAF per vari motivi: per investire innanzi tutto. I capolavori esposti
(spesso del valore di svariati milioni di euro) sono assolutamente sicuri e
certificati da un team di esperti indipendenti quotati a livello
internazionale: la certezza dell’oggetto e del suo valore resta sempre al primo
posto. Ma si può visitare TEFAF anche come fosse un museo perchè il livello
degli oggetti non ha veramente niente da invidiare a quello dei migliori musei del mondo (non a caso è qui che spesso si riforniscono di nuove opere) ma c’è
un’altra maniera di visitare il TEFAF, una maniera più intima ed emotiva dove
il passeggiare tra gli ampi corridoi di questa immensa expo può diventare una
vera e propria esperienza estetica e sensoriale. A cominciare dagli addobbi
floreali (non ci si può dimenticare di essere in Olanda) di coloratissime
cascate di tulipani nelle enormi fioriere (che ci trasportano facilmente in un
quadro seicentesca) fino a questo immenso pot-pourri del bello. Sì, perchè ogni
stand è una sorpresa, ogni volta maggiore e sempre più inaspettata. Dove si può
passare da una statuetta egizia ad un quadro del Guardi? Da un Canaletto ad una
spilla in diamanti da 100 milioni di dollari? Da un bronzo tibetano ad una
parure di gioielli merovingia, da un autoritratto di Van Gogh ad un quadro
della scuola di Giotto? Sì, solo qui a TEFAF. Ma andiamo a vederli da vicino
questi capolavori assoluti e viviamoli al meglio come un’esperienza estetica
che, attraverso gli occhi, accompagna i sensi e le emozioni: non semplici highspots
ma veri e propri coup-au-coeur di questa grande kermesse del bello. Nel fare
questo sono accompagnata da Sue Bond, espertissima PR del TEFAF da anni e vera
intenditrice. Il primo stand che visitiamo è quello di Moretti Fine Arts dove
scopriamo, tra dipinti rinascimentali e barocchi, un pannello
straordinariamente raro del 14° secolo raffigurante San Domenico e attribuito a Maso di Banco, un allievo di Giotto (c.1270-1337). Piccolo e meraviglioso, il pannello era originariamente parte di un contrafforte o pilastro
di una pala d’altare. Dopo approfondite ricerche, Moretti ritiene
che fu probabilmente dipinta dal giovane Maso di Banco nella bottega di Giotto a Napoli. Il suo fondale dorato, la figura serena del Santo e i dettagli della pittura, fanno di questo ritratto devozionale qualcosa di intimo e nello stesso tempo di grande lignaggio. Il valore che è stato
assegnato a quest’opera si aggira sui due milioni e mezzo di euro. Il giovane
proprietario della galleria omonima, Fabrizio Moretti, ritiene un onore essere
stato selezionato per partecipare al TEFAF del cui Board and Executive Comitee,
fa parte. In particolare sottolinea l’importanza dei giovani antiquari
all’interno di questa manifestazione e crede fermamente che questi possano
portare un apporto significativo alla manifestazione. Passiamo a qualcosa di
completamente diverso: si tratta di una statua in bronzo, con dettagli in
argento e rame e polvere di lapislazzulo, presentata dalla Galleria Rossi &
Rossi che ritorna al TEFAF con questa monumentale opera tibetana del 1400
rappresentante la dea Avalokiteshvara dalle 11 teste che simboleggiano la forma
del cosmo. Importante nella sua drammaticità, colpisce la fantasia del
visitatore ed emana una calma ed una specialissima armonia zen. La cura dei
particolari (dai denti d’argento alle unghie di rame) confermano la capacità e
la maestria di questo sconosciuto artista, la valutazione è di circa 6 milioni
di euro. Questo naturalmente è solo uno dei tanti capolavori di questa galleria
fondata da Anna Maria Rossi nel 1985 e famosa per la sua specializzazione in
arte asiatica. La terza opera che vogliamo prendere in considerazione è un
busto di terracotta raffigurante il filopofo francese Michel de Montaigne
(1533-1592) eseguito dal più importante scultore neoclassico fiammingo del suo
tempo Gilles-Lambert Godecharle (1750-1835), e che viene offerta a TEFAF dai
Fratelli Tomasso. Questa splendida terracotta è il lavoro preparatorio della versione in marmo che fu
commissionata da Jean-Baptiste Plasschaert per adornare il parco del Castello di
Wespelaer vicino a Lovanio in Belgio e che ora si trova al Musée d’art Ancien
(Musée Royal des Beaux Arts) di Bruxelles. La valutazione della preziosa
terracotta si aggira attualmente intorno ai € 175.000. Passiamo ora alla
pittura e lo facciamo scegliendo una tela cara a Manuela Lodi, proprietaria
della galleria omonima. Il suo coup-au-coeur va ad un’opera di Massimo
Stanzione “Martirio di S. Caterina” per quella luce che emana dal volto della
santa e per gli stupendi panneggi del tessuto dell’abito dalle forti nuance
rosse e verdi, che ricordano il quadro raffigurante “Giuditta” dello stesso
autore caravaggesco ora in mostra al Metropolitan Museum di New York. Il
secondo quadro scelto da Manuela Lodi è “Ragazzo che beve dal cappello” di
Giovanni Serodine (1600-1630) morto giovanissimo, il pittore ha avuto
forzatamente una produzione limitata ma questo quadro colpisce per il tema
inusuale e per la densa materia con cui è stato dipinto. Chiudiamo questa
veloce galleria di opera pittoriche citando la presenza a TEFAF del primo
quadro dipinto dal Canaletto (1697-1768) esposto dalla Galleria Cesare
Lampronti di Roma e intitolato “Capriccio romano con l’arco di Settimio
Severo”. Passiamo ora ad una veloce carrellata di capolavori di gioielleria
dove la parte del leone la fa ormai da anni la Maison Buccellati che
festeggiava quest’anno i suoi 60 anni di presenza negli Stati Uniti da quando cioè, nel 1952, aprì la sua prima boutique statunitense su Park Avenue a New York. Per festeggiare questa importante tappa, Gianmaria Buccellati ha disegnata una collezione di orecchini pendants che sono stati presentati anche qui a TEFAF. In mezzo a tanto oro e diamante anche molte opere in argento, per
le quali la Maison Buccellati è particolarmente famosa. Tra i vari pezzi esposti la re-edizione dei “Sette
peccati capitali” di Jacques Callot (1592-1635) e i consueti pezzi unici da
tavola in argento massiccio e pietre dure. Per chiudere in bellezza ecco una
meravigliosa spilla animalier a forma di pavone della Gioielleria Graff
Diamonds. Si tratta di un oggetto unico che presenta un diamante centrale fancy blu tagliato a pera di oltre 20 carati contornato da altri diamante bianchi e gialli per un totale di oltre 120 carati. La spilla, larga circa 10 centimetri, ha raggiunto l’incredibile valore di 100 milioni di euro.

TEFAF Dal 15 al 24 Marzo orario dalle 11 alle 19 (domenica 24 fino alle 18) Entrata singola 55 euro incluso un catalogo, per due persone 90 euro incluso un catalogo, biglietto per tutta la settimana 110 euro incluso un catalogo. Per maggiori informazioni www. tefaf.com

Paola Testoni De Beaufort

 

 


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